mercoledì 28 novembre 2018

ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI


In questo post voglio parlarvi del tanto richiesto e discusso Attestato di prestazione energetica (A.P.E.).

Che cos'è l’attestato di prestazione energetica
E’ una valutazione globale delle prestazioni energetiche dell’edificio; è l’insieme delle operazioni svolte utilizzando una metodologia di calcolo definita univocamente dalle UNI TS 11300 che in condizioni standard (clima esterno, condizioni interne e utilizzo) permette di definire la prestazione energetica di un immobile e allo stesso tempo di individuare i possibili interventi da attuare al fine di migliorarne le stesse prestazioni.
La valutazione della prestazione energetica consente all'acquirente e al locatario di conoscere le caratteristiche energetiche oggettive e la conseguente efficienza dell’edificio o dell’appartamento oggetto della transazione o del contratto di locazione, proprio come ad oggi si conosce la prestazione energetica di un elettrodomestico. L’attestato di prestazione energetica si distingue pertanto da una diagnosi energetica (procedura di analisi maggiormente dettagliata e onerosa e che può essere propedeutica al rilascio dell’APE) la quale consente di individuare puntualmente gli elementi "malati" dell'edificio e le conseguenti soluzioni migliorative, attentamente valutate sotto il profilo costi-benefici.

(modello esemplificativo)

in quali casi un immobile deve essere dotato di attestato?
L’immobile deve essere dotato di attestato nei seguenti casi:
·         edifici di nuova costruzione o edifici sottoposti a ristrutturazione importante all'atto di chiusura dei lavori e/o al rilascio dell’agibilità;
·         compravendita di edifici, appartamenti o quote degli stessi;
·         locazione di intero immobile o singole unità immobiliari;
·         edificio pubblico esistente ed utilizzato dalla pubblica amministrazione con Superficie utile >250 m2;
·         contratti di gestione calore presso la pubblica amministrazione;
·         annunci immobiliari (compravendita e locazione).
L’obbligo di dotazione si estende inoltre ai seguenti casi: permuta, transazione, datio in solutum (prestazione in luogo di adempimento), conferimenti in società, assegnazione ai soci, cessione di azienda nel cui patrimonio sono compresi immobili.

 Validità e durata
L'attestato va aggiornato in caso di lavori di riqualificazione o ristrutturazione che modificano la prestazione energetica dell'immobile, come ad esempio in caso di sostituzione degli infissi, della caldaia, posa di isolante, etc.
L’attestato di Prestazione Energetica ha una validità massima di 10 anni, era denominato A.C.E (attestato di certificazione energetica) e ancor prima A.Q.E (attestato di qualificazione energetica). 
Nel caso in cui un immobile sia stato dotato prima del 06.06.2013 di A.C.E. non è necessario che venga sostituito dall'A.P.E., mentre l'A.Q.E. non può sostituire l'APE.



mercoledì 21 novembre 2018

PERCHE' FARE Il GEOMETRA?


Dovete sapere che dall'età di 4/5 anni i primi disegni che facevo erano piantine.. ovviamente non usavo Autocad o il tecnigrafo, non sapevo neanche cosa fosse la squadretta o un assonometria, ma vi garantisco che con i Lego facevo dei capolavori.

All'età di 8 anni rispondevo nei temi “cosa vuoi fare da grande?” che volevo diventare un architetto..
Francesca Rizzo - 1995

A 14 anni, dopo aver disegnato tutte le case delle mie amiche, essermi esercitata in mille planimetrie e case dei sogni mi preparavo ad affrontare il mio futuro…diventare un famosissimo architetto; ma per raggiungere il mio sogno dovevo passare dalla scuola superiore e nella scelta c’erano due opzioni: il liceo artistico o l’istituto tecnico per geometri.

Per vari fattori ho scelto l’istituto tecnico per geometri. Ho affrontato i miei 5 anni di scuola superiore senza alcun interesse per ciò che studiavo, ho superato ogni anno senza debiti o possibili bocciature e me la sono cavata discretamente portando alla maturità una tesina che raffigurava la ristrutturazione di un edificio destinato a uffici con un cambio di destinazione d’uso in un centro benessere. 

Dopo essermi levata la scocciatura della maturità mi sono iscritta nel ramo base di architettura e dopo poco tempo avevo capito che la mia strada purtroppo non era quella!

Sono sempre stata una persona con voglia di imparare si ma anche e soprattutto di fare; e dopo questa breve parentesi che mi ha insegnato tanto ho deciso di chiamare tutti gli studi tecnici di Torino e provincia che trovavo sulle pagine gialle per iniziare il mio periodo di praticantato!

Mi sono iscritta all'elenco dei praticanti e dopo due anni di collaborazione con un bellissimo studio che mi ha insegnato tantissimo ho preso la mia abilitazione!

Ho superato l'esame di stato composto da due prove scritte ed un orale, un pò come un esame di maturità solo che la prima prova scritta riguarda sempre la progettazione di un edificio (nelle competenze della nostra professione) con dei disegni a mano, mentre la seconda prova può consistere nella risoluzione di un problema riguardante l'estimo o la topografia, oppure entrambi contemporaneamente.

Rileggendomi sembra tutto così semplice, facile e breve, ma vi garantisco che non lo è stato…
Prima di tutto vorrei fare un passo indietro alla scuola superiore, è stato un vero peccato non essermi resa conto dell’importanza di quei momenti, di quello che studiavo e di quello che potevo imparare ogni giorno, rimpiango quella leggerezza nell'affrontare le giornate senza apprendere informazioni e nozioni che da li a poco mi sarebbero servite, ma non rimpiango il percorso che ho fatto, quella scuola mi è servita in parte a darmi una base che poi ho avuto modo di mettere in pratica con il praticantato.
Ai ragazzi/ragazze che vogliono  intraprendere questa strada consiglio il mio stesso percorso, ovvero scuola superiore, indirizzo geometra, e poi praticantato, anche se ora ci sono altre forme di preparazione come la frequenza con profitto di corsi di formazioni delle durata di 6 mesi (soluzione più breve).
Il praticantato/tirocinio è la forma di apprendimento più diretto, più d’impatto e più pratico possibile, certo dipende molto anche da vostro “tutor” geometra che vi prende nel suo studio, ma vi posso consigliare comunque indipendentemente da come vi inoltrerà nel mondo del lavoro sarete voi stessi  gli autori del vostro futuro, impegnatevi al massimo per imparare il più possibile da questo mondo, fate domande, interessatevi, studiate e non siate mai timidi: siate delle spugne assetati di informazioni!

In questo ambiente c’è sempre da imparare un sacco di cose, un sacco di aspetti e bisogna rimanere in costante aggiornamento..non basterà passare l’esame di abilitazione per mantenere il vostro titolo ed iscrizione all'albo geometri ma dovrete appassionarvi a questo lavoro, un po’ come è successo a me!

Se qualcuno venti anni fa mi avesse chiesto se avessi potuto mai fare questo mestiere avrei sicuramente risposto di NO…ma ora sono felice di tutto quello che ho imparato, che imparerò e di quello che faccio giorno dopo giorno.

mercoledì 14 novembre 2018

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI : LA PRIMA CASA

Vorrei creare questo post per aiutare tutte quelle persone che si accingono ad acquistare la loro prima casa, per darvi sette piccoli consigli che magari qualcuno darà per scontati ma fondamentali per non incombere nell'incubo dell'acquisto sbagliato.
La casa di proprietà è il tanto ambito traguardo di noi italiani, è un luogo che vogliamo sentire nostro e che ci fa svegliare più appagati che mai pensando a ciò che abbiamo creato, un sogno lontano per alcuni di noi ed un'aspirazione per altri.
" La casa dovrebbe essere lo scrigno del tesoro del vivere. ” - Le Corbusier 
Prima di tutto vorrei sfatare il mito delle agenzia immobiliari, perchè sento molto spesso criticare il loro lavoro e in qualche caso mi ritrovo anche io a rendermi conto della bassa competenza che alcune agenzie offrono, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, è pur sempre il loro lavoro; pertanto il mio primo consiglio sarà proprio questo
1) FATEVI AIUTARE DA UN PROFESSIONISTA
L'Agente immobiliare, oltre a mostrarvi le case che più rispecchiano le vostre esigenze, dovrà occuparsi della verifica edilizia e catastale, della mediazione tra le parti e vi accompagnerà lungo tutte le criticità del caso (mutui, ipoteche, scelta del notaio, abusi edilizi ecc..) che altrimenti dovreste affrontare da soli completamente.



2) CHIEDERE DA QUANTO E' IN VENDITA
Una delle domande più importanti da farsi è da quanto l'immobile sia in vendita; questo aspetto infatti è fondamentale per capire se il mercato che ha accolto questo bene è pronto ad accettare la cifra richiesta verificando per quale motivo altre eventuali trattative siano poi cessate o, in caso contrario, se l'immobile fosse da poco in vendita forse sarebbe un occasione da non perdere.

3) PERCHE' I PROPRIETARI HANNO DECISO DI VENDERE?
Può sembrare una domanda invadente, me ne rendo conto, ma anche se nel 99% dei casi non vi risponderanno in modo sincero è una domanda da porre per capire eventuali difetti della casa che potrebbero portarvi a ripensare al vostro acquisto.

 4) L'ORIENTAMENTO
Non è tra le prime caratteristiche da vedere in una casa, ne sono consapevole, ma personalmente detesto vedere case con la cucina ed il soggiorno esposti a nord (quindi con poca luce e tanto freddo e umidità) e le camere esposte a sud (piene di luce tutto il giorno); tutto dipende dalle vostre esigenze, dal tempo che trascorrete in casa, quale zona vivete di più e quanta luce volete che entri; l’orientamento ideale, insomma, è la zona giorno rivolta a sud e le camere ad est-ovest.


5) L'ESPOSIZIONE
Ovviamente dopo l'orientamento non può mancare l'esposizione; anche questo aspetto è soggettivo, ma immagino che a nessuno piaccia avere le camere da letto verso una strada rumorosa; per cui, vi consiglio di guardare bene dove si affacciano le aperture delle stanze.

6) LE SPESE
Valutate sempre le spese condominiali, di manutenzione e di riscaldamento (se autonomo o meno), valvole o teleriscaldamento; informatevi su tutto quello che comprende delle uscite dispendiose e valutate con cura; inoltre non dimenticatevi di chiedere se ci sono dei lavori prossimi condominiali perché in tal caso dovrete sostenerle in un breve tempo.
Anche gli impianti vanno controllati con cura per capire se tra qualche anno non dovrete rifare tutto da nuovo.

7) CONTROLLARE LA REGOLARITÀ' EDILIZIA E CONFORMITÀ CATASTALE
Allora, ripetete tutti in coro con me: "il catasto non è probatorio"; questo significa in breve che non dobbiamo basarci su una planimetria catastale per valutare eventuali abusi edilizi di un immobile, ma bisogna richiedere un accesso all'archivio edilizio del comune competente e vedere come era stato costruito, se sono state presentate varianti, pratiche successive ed eventuali condoni (magari non definiti, pertanto questo vuol dire che deve essere definito prima dell'atto a carico dei venditori).
Poi, dopo aver verificato la situazione in comune si può passare al catastale, controllando la categoria, la classe, la rendita e la planimetria e confrontandola con la realtà ma anche con la situazione prelevata precedentemente in comune.
Ci sono tante caratteristiche che portano ad una non conformità edilizia: la destinazione, i muri, le altezze, le finestre, le verande, il sottotetto abitabile/non abitabile, la cantina abbinata e tanti altri aspetti; per tutti questi passaggi vi consiglio di confrontarvi con un professionista (magari un geometra).
Questo punto è il più complesso, ma anche il più importante da controllare con accuratezza perchè voi al momento del rogito firmerete una  planimetria e dichiarerete che quella planimetria è conforme alla situazione esistente, quindi fate molta attenzione!

Ora che abbiamo visto questi 7 aspetti a cui fare attenzione vi consiglio, prima di iniziare il processo di ricerca, di fare un elenco di tutte le caratteristiche che deve avere la vostra prima casa: dimensioni, numero di camere, numero di bagni, ascensore, riscaldamento autonomo o non, cosa volete nelle vicinanze e poi il vostro budget; guardatevi intorno, cercate di capire quanto costano le case con le caratteristiche che più si avvicinano alle vostre esigenze e rendetevi conto se potete permettervi strutture simili e da lì partite con eventuali scremature delle caratteristiche che vi eravate elencati, mantenendo come punti saldi le vostre priorità.
Non sarà facile, ma non bisogna essere troppo affrettati e sbrigativi perchè è un passo importante!


Vi auguro di trovare ciò che volete e ricordate: la calma è la virtù dei forti!

mercoledì 7 novembre 2018

LE COMPETENZE DEL GEOMETRA



Una delle certezze della vita è che la gente non sa con precisione cosa noi geometri esattamente facciamo, ma è comprensibile perché è un lavoro con molte sfaccettature, vari settori e quindi varie competenze..
Il geometra è un professionista che opera nel campo dell’edilizia privata (es: residenze, uffici, negozi) e pubblica (es: scuole, strade), nell’ambito  estimativo, catastale e topografico; si può occupare della progettazione e direzione dei lavori, ma anche della rilevazione topografica di un terreno e dell’accatastamento dello stesso, fino alla redazione di perizie estimative e dichiarazioni di successione.
Il geometra oltre ad occuparsi delle mansioni sopra citate può essere definito un “commercialista”, molto spesso i clienti ci chiedono consigli fiscali (prima casa, imu, tasi, dichiarazione dei redditi), come avere agevolazioni fiscali o come pagare fatture per avere appunto queste detrazioni .
Il geometra può essere un ”notaio” quando redige scritture private tra confinanti, controlla le bozze dei notai e le corregge aggiungendo dati e postille (sempre in merito ai criteri edilizi ovviamente).
Il geometra può collaborare con un'agenzia immobiliare: quando i clienti vengono a richiedere consigli sul da farsi per compravendite a cui si stanno affacciando (per esempio abusi edilizi o condoni non definiti)
Il geometra, insomma, è un “problem solving”, trova soluzioni, è colui che cerca di far congiungere più figure all'interno dei cantieri magari collegando più imprese (direzione dei lavori/sicurezza cantieri) o anche fuori dal cantiere, risolvendo discrasie tra proprietari di un micro condominio, risolvendo realtà spigolose tra vicini di casa,  mettendo d’accordo due confinanti ecc..
Il geometra è un confidente, basti pensare che la figura del “Geometra” ha una storia millenaria, sempre radicata nel tessuto sociale, dove ha operato ed opera quotidianamente: una professione antica!
Il geometra può essere definito ironicamente un tuttologo: deve essere in costante aggiornamento, deve trattare milioni di argomenti e deve sapere risolvere problemi di ogni tipologia, in materia fiscale, giuridica, energetica, acustica, sismica e potrei continuare ad oltranza, ma c’è da dire che molto spesso la nostra professione ci obbliga a richiedere la collaborazione di altri professionisti che hanno dei titoli più appropriati in queste materie (come l’ingegnere per la sismica, l’architetto per l’energetica, il geologo e così via).
Io personalmente mi occupo dalla progettazione edilizia, alla parte catastale, alla parte legata ai diritti reali, alla redazione di attestati di prestazione energetica (i tanto criticati e discussi A.P.E.), ma in continuazione mi trovo a dover rispondere a domande di ogni genere!
Con questo post introduttivo spero di aver dato una forma a questo impiego svolto da professionisti come me che ci mettono passione, che a volte danno tanto ma poco gli viene riconosciuto.